Storia

 

1944 La fondazione dell'APICAP

La storia di Confindustria Caserta, comincia nel 1944, il Duca Enrico Catemario di Quadri viene eletto Presidente della Fondazione dell'APICAP, Associazione provinciale industriali, commercianti, agricoltori e professionisti.
 
1945 è l’anno della costituzione dell’Associazione industriali della Provincia di Caserta che si stacca così, almeno dal punto di vista organizzativo, dall’APPIAC, l’originaria APICAP la cui denominazione era stata mutata per comprendere anche la categoria degli artigiani: il 23 agosto l’assemblea approva lo statuto ed elegge, dimissionario il duca Catemario per trasferimento, il dott. Antonino Bologna a Presidente.
 

Dal 1947 al 1953 L'adesione alla Confederazione Generale dell'Industria Italiana

1947 Si costituisce in forma autonoma l’Associazione degli artigiani della provincia di Caserta; per motivi di carattere economico viene ospitata negli stessi locali dell’Associazione industriali che poi lascerà, nel 1978, per trasferirsi in altra sede.
 
1948 Arriva anche il primo significativo atto di riconoscimento del grado di rappresentatività della categoria da tempo propugnata: la Camera di Commercio, Industria e Agricoltura richiede all’Associazione la segnalazione di una terna di nominativi per la nomina del rappresentante nel Collegio dei revisori dello stesso ente camerale.
 
1950 Il presidente della Camera dei Deputati, On. Giovanni Leone, riceve il Comitato costituitosi per l'allestimento, in Palazzo Reale, di una mostra delle sete di S. Leucio organizzata dalla Camera di Commercio.
 
1953 L'azione dell'Associazione, oltre che nei normali rapporti interni, si estrinseca anche verso l'esterno. In particolare, il Consiglio direttivo - siamo in aprile - formula un articolato ordine del giorno in cui viene sollecitato l'ampliamento della rete telefonica alle frazioni di Caserta ed a quelle di Capua (S. Angelo in Formis), Calvi Risorta (Petrulo), Francolise (S. Andrea del Pizzone) e Aversa (Ponte Mezzotta) ed il miglioramento degli impianti e dei servizi già esistenti, e ciò per l'accresciuta importanza del telefono come strumento indispensabile per messaggi tempestivi e collegamenti d'affari.
 
L’Assemblea del 1955 decreta il cambio di denominazione dell’Associazione in “Unione” e l'adesione alla Confederazione Generale dell'Industria Italiana.
 

Gli anni 60 L’accordo tra l’Unione, industriali e i sindacati

Con un accordo sottoscritto all’Unione tra industriali serici e sindacati di categoria, termina - siamo nel 1959 - un lungo periodo di agitazione e di astensione dal lavoro da parte delle maestranze del settore.
All’inizio degli anni ‘60 si profila la costruzione degli impianti produttivi della Pozzi a Sparanise, della Face Standard a Maddaloni, della 3M a S. Marco Evangelista, della Autelco (poi GTE Telecomunicazioni) a Marcianise, della Siemens, (oggi Italtel) a Santa Maria C.V, della Precisa a Teano.
 
Con l’istituzione dei premi di studio, nel 1964, l’Unione si rende promotrice di un’iniziativa destinata poi a consolidarsi sempre più (e tuttora attuata) e che culminerà, nel 1984, con il primo seminario destinato a presidi e docenti di scuole superiori che si articola nell’arco di quattro intense giornate attraverso conversazioni di economisti e studiosi, proiezione di audiovisivi, visite aziendali e dibattiti.
 
 

Dal 1969 al 1974 Piccola Industria – Gruppo Giovani dell’Industria

 Il Presidente Giuseppe Fiore costituisce, in seno all’Associazione, organismi quali il Comitato per la Piccola Industria (1966) per l’approfondimento di problemi specifici riguardanti le imprese di piccole dimensioni; il Consorzio Garanzia Collettiva Fidi (1968) per l’accesso al credito attraverso il principio della mutualità; il Gruppo Giovani dell’Industria (1970) per stimolare negli imprenditori di domani la consapevolezza della loro funzione etico-sociale e lo spirito associativo.
 
Nel 1974, sotto la presidenza di Libero Dimitri, l'Unione organizza il primo corso di perfezionamento per la gestione e l'amministrazione del personale delle aziende industriali, corso riservato a giovani laureati e diplomati e le cui lezioni vengono tenute da docenti universitari e dirigenti industriali.
 

Gli anni 1981-1987 Investimenti e nuove prospettive economiche

Sotto la guida di Giovanni Francesco Maggiò (1981-1987) l’Unione Industriali si apre sempre di più al territorio, ospita convegni e iniziative, dice la sua in tanti campi, a cominciare dall'esigenza di nuove infrastrutture legate al territorio.  Si pensa a come migliorare i trasporti e la viabilità, si ragiona in termini di sviluppo dell'energia. Insomma, l'Associazione diventa una tappa obbligata per capire dove sta andando la provincia di Caserta, quali prospettive economiche si possono prevedere, a breve e medio termine. 

 

Dal 1987-1991 I giovani l'Impresa ed il Territorio

Gli anni della presidenza di Carlo Violati sono quelli del coinvolgimento delle giovani generazioni di industriali nella ricerca di una diversa maturità nel rapporto tra impresa e territorio.
 

1991 -1996 Il patto per lo sviluppo del territorio provinciale

Continua la sinergia con i giovani industriali; si delinea un nuovo modello: il patto per lo sviluppo del territorio provinciale che rappresenterà per almeno un decennio una frontiera di approfondimento di nuovi strumenti legati alla concertazione e allo sviluppo decentrato. La sua paternità spetta ad Arcangelo Tedeschi, alla guida dell'associazione dal 1991 al 1996.
 

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