Confindustria Caserta, con i suoi quasi 80 anni di storia, vanta un lungo percorso in cui ha partecipato attivamente ad una serie di trasformazioni socio-economiche e politiche e ha vissuto diversi cambiamenti interni, passando dalla fondazione dell’Associazione Provinciale Industriali, Commercianti, Agricoltori e Professionisti (APICAP) nel 1944 fino ad aderire, nel corso degli anni, al Sistema Confindustria e rappresentare il comparto industriale della provincia di Caserta.
Si costituisce l’Associazione Industriali della Provincia di Caserta che si stacca, così, almeno dal punto di vista organizzativo, dall’APPIAC, l’originaria APICAP la cui denominazione era stata mutata per comprendere anche la categoria degli artigiani. Il 23 agosto l’assemblea approva lo statuto ed elegge come Presidente, dimissionario il duca Catemario per trasferimento, il dott. Antonino Bologna.
Arriva il primo significativo atto di riconoscimento del grado di rappresentatività della categoria da tempo propugnata: la Camera di Commercio, Industria e Agricoltura richiede all’Associazione la segnalazione di una terna di nominativi per la nomina del rappresentante nel Collegio dei Revisori dello stesso ente camerale.
L’allora Presidente della Camera dei Deputati, On. Giovanni Leone, riceve il Comitato costituitosi per l’allestimento, presso il Palazzo Reale, di una mostra delle sete di San Leucio organizzata dalla Camera di Commercio.
Si profila la costruzione degli impianti produttivi della Pozzi a Sparanise, della Face Standard a Maddaloni, della 3M a S. Marco Evangelista, della Autelco (poi GTE Telecomunicazioni) a Marcianise, della Siemens (oggi Italtel) a Santa Maria Capua Vetere e della Precisa a Teano.
Il Presidente Giuseppe Fiore costituisce, in seno all’Associazione, una serie di organismi. Nasce il Comitato per la Piccola Industria, dedicato all’approfondimento di problemi specifici riguardanti le imprese di più piccole dimensioni.
Si costituisce in seno all’Associazione il Gruppo Giovani dell’Industria, per stimolare negli imprenditori di domani la consapevolezza della loro funzione etico-sociale, nonché lo spirito associativo.
Sotto la presidenza di Libero Dimitri, l’Unione organizza il primo corso di perfezionamento per la gestione e l’amministrazione del personale delle aziende industriali, riservato a giovani laureati e diplomati; le lezioni vengono tenute da docenti universitari e dirigenti industriali.
Sotto la guida di Giovanni Francesco Maggiò, l’Unione Industriali ospita convegni e iniziative, esprime la sua posizione in tanti campi, a partire dall’esigenza di nuove infrastrutture. Si pensa al miglioramento dei trasporti e della viabilità, si ragiona, altresì, in termini di sviluppo dell’energia. L’Associazione diventa un interlocutore centrale per comprendere le prospettive economiche della provincia di Caserta.
Gli anni della presidenza di Carlo Violati sono quelli del coinvolgimento delle giovani generazioni di industriali nella ricerca di una diversa maturità nel rapporto tra impresa e territorio.
Con la guida di Arcangelo Tedeschi si delinea un nuovo modello, anche grazie al Patto per lo Sviluppo del Territorio Provinciale, accordo a carattere programmatico fra Istituzioni politiche e Attori economici che definisce gli interventi di primaria rilevanza e che rappresenterà, per almeno un decennio, una frontiera di approfondimento di nuovi strumenti, soprattutto legati alla concertazione e allo sviluppo decentrato.
Sotto la presidenza di Gustavo Ascione si svolgono analisi e ricerche sul territorio per approfondire le tematiche connesse allo sviluppo economico, coinvolgendo sempre di più le strutture universitarie.
Con la collaborazione del Presidente dei Giovani Industriali, si realizza, fra l’altro, un’indagine sulla criminalità, sulla scuola e sul lavoro che si sostanzierà anche in un progetto pilota preso a riferimento a livello nazionale.
Il Presidente Antonio Crispino intraprende relazioni internazionali, coltivando rapporti con esponenti politici e attori economici. Al contempo, si realizzano partnership strategiche, fra cui, quella con la Moscow State University of Economics, Statistics and Informatics (a firma del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi).
Il Gr. Uff. Antonio Farina, nella seconda metà del 2004, gestisce la transizione e il rinnovo dei vertici.
Con la guida di Carlo Cicala si sviluppano una serie di iniziative. Svariati progetti sono svolti con il coinvolgimento dell’allora Seconda Università degli Studi di Napoli (oggi Università degli Studi della Campania ”Luigi Vanvitelli”) come, ad esempio, l’attivazione dello sportello Uniti, la creazione della società consortile Technodistrict e l’istituzione di un Master sulla proprietà intellettuale.
Nel 2005 l’Unione degli Industriali della Provincia di Caserta festeggia i suoi 60 anni al Teatro di Corte della Reggia di Caserta alla presenza di Luca Cordero di Montezemolo, allora Presidente di
Confindustria
Con la presidenza di Luciano Morelli si affronta la crisi dei grandi impianti industriali e l’attenzione si concentra sulle azioni che mirano a salva- guardare le aziende, anche attraverso alcune misure per l’accesso al credito, l’aggregazione delle PMI in reti, l’innovazione e la spinta verso la green economy.
Nel 2015 Confindustria Caserta firma il Protocollo di Legalità con la Prefettura locale per i controlli antimafia.
Nel dicembre 2016 Luigi Traettino assume la guida dell’Associazione, conciliando numerosi altri incarichi di tipo istituzionale e associativo. Si intraprende un importante processo di internazionalizzazione, nell’ambito del quale si colloca, fra l’altro, la partecipazione di una delegazione di imprenditori casertani al Bengal Global Business Summit del 2019, svoltosi a Calcutta, allo scopo di stabilire utili relazioni commerciali con aziende indiane del Bengala Occidentale. Nel marzo 2021 inizia la presidenza di Beniamino Schiavone.
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